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DAL 1994
Raccontare la storia di una terra celebrata, nell’antichità, come Campania Felix, di vitigni autoctoni di età greco-latina, di vigne attentamente selezionate nelle aree più vocate d’Irpinia, di una famiglia dedita da generazioni a coniugare tradizione e innovazione, è la linfa di Terredora, obiettivo di lavoro e vita.
Terredora dal 1978 è protagonista indiscussa del rinascimento vitivinicolo della Campania. Coniugando esperienza e tradizione, ha introdotto nella coltivazione dei millenari vitigni autoctoni moderne innovazioni, conoscenze tecniche e uomini protesi a valorizzarne il futuro, promuovendo il ritorno della viticoltura campana alla sua più antica e qualificata tradizione.
DAL 1978
In Campania la storia dell’uomo è intimamente legata a quella della vite e l’impegno di Terredora è di portare in ogni bicchiere il gusto di questa terra affascinante, resa generosa dal fuoco dei vulcani e dal sole. Dal secondo dopoguerra Walter Mastroberardino, tenace uomo del Sud, cominciò a portare in giro per le città italiane, Milano in testa, le bottiglie che produceva insieme ai fratelli nell’
azienda che avevano ereditato. Nel 1994 si chiude questo capitolo della sua vita e, a sessant’anni, quando altri avrebbero deciso di ritirarsi a vita privata, intraprende un nuovo percorso con i suoi figli Daniela, Lucio e Paolo, grazie al sostegno della moglie, Dora Di Paolo. Non a caso sceglie che la sua nuova azienda prenda il nome di questa donna silenziosa, ma sempre presente ed operosa. Viene costruita la cantina a Montefusco per la vinificazione delle uve delle tenute che erano state acquistate sin dal lontano 1978, quando l’Irpinia era pressoché caratterizzata dall’incolto. Forte era ed è la consapevolezza che solo il controllo diretto di tutti i processi produttivi assicura quella qualità globale che è all’origine di tutti i grandi vini. Grandi successi, in venticinque anni di storia, ma anche pagine assai tristi, con la scomparsa di Dora e subito dopo, nel 2013, quella prematura di Lucio Mastroberardino, giovane talentuoso che, nel 2006, a Londra, aveva raggiunto il traguardo della nomination ad Enologo dell’Anno per la categoria vini bianchi nel Concorso Internazionale “The International Wine Challenge”.
Da quel momento, Walter Mastroberardino, con la tipica saggezza di un uomo che ha attraversato tante tempeste nella vita, ma da esse non si è fatto sconfiggere, decide che, nei momenti dolorosi, più che mai è la famiglia che deve essere in prima linea e raccogliere le sfide di questa nuova fase, con Paolo e Daniela Mastroberardino impegnati a portare avanti quel progetto imprenditoriale, che mosse i suoi primi passi nella vendemmia del 1994. La storia di Terredora è il ritratto di Walter e della sua famiglia, in tutte le tinte della sua terra e delle sue genti operose.
Il Sud Italia è una delle più interessanti zone vinicole del mondo e, tra tutte le regioni, la Campania è quella che produce i vini più affascinanti, ottenuti tutti da alcuni dei più antichi vitigni autoctoni – Aglianico, Fiano, Greco e Falanghina. Questo è ancor più vero in Irpinia, dove è sita la cantina e le varie tenute aziendali.
IN CAMPANIA
Fra le colline d’Irpinia, che circondano le Valli del Sabato e del Calore, è sita la cantina e sono dislocate le tenute, che fanno di Terredora, con i suoi circa 200 ettari, una tra le maggiori aziende viticole del Meridione d’Italia. Pur non lontane le bellezze del Golfo di Napoli, di Pompei, Sorrento e Amalfi, l’Irpinia è zona collinare, montuosa dell’entroterra, dal clima continentale, che produce vini sin dall’epoca dei Greci e dei Romani. Qui non trovi le piane assolate o le colline bruciate dal sole del Sud, ma tante cromie di verde, la freschezza dei boschi, una fisionomia tutta particolare che si manifesta nei monti ricoperti, spesso fino in cima, di castagneti e faggi secolari e nella lussureggiante visione dei colli cosparsi di vigneti. Da questa natura prepotente e rigogliosa e dalla capacità degli uomini di produrre con stile moderno ed innovativo, i vini Terredora acquistano la loro ben definita personalità e carattere. I vigneti aziendali sono, infatti, nelle aree d’Irpinia più vocate per la produzione di vini di grande pregio e rappresentano la sintesi dell’appassionata ricerca tra rispetto e valorizzazione del territorio e del legame indissolubile tra ambiente, vitigno, clima e intervento dell’uomo. Tutti, dai pendii accentuati e dai terreni argillosi-calcarei di origine vulcanica, hanno ottima esposizione e insolazione, clima caldo, asciutto, e ventilato, caratterizzato da forti escursioni termiche e poche piogge ben distribuite nell’arco dell’anno, oltre 3.500 piante/ettaro allevate a guyot. La Tenuta di Lapio, Campore, è uno dei siti più vocati, in area di produzione sia del Fiano di Avellino che del Taurasi. Coltivata sia a Fiano che Aglianico, dà in primis i natali alle “riserve” CampoRe, e poi fornisce parte delle uve di altri due vini prestigiosi: il Taurasi Fatica Contadina, prodotto in blend con l’Aglianico
del vigneto di famiglia in agro di Montemiletto, e il Fiano di Avellino Terre di Dora, più noto come Ex Cinere Resurgo, ottenuto in blend con le uve Fiano del vigneto di Montefalcione, da cui prese le mosse questa storia familiare di rinascita imprenditoriale. La tenuta Terre degli Angeli a Santa Paolina e le vigne a Montefusco per il Loggia della Serra sono i siti scelti per la produzione del Greco di Tufo, perfetti per produrre vini di grande intensità aromatica, fragranze minerali con caratteri distintivi di notevole complessità. Sempre a Montefusco, alla località Marotta, le vigne di Falanghina e, a Montemiletto, invece, si estende Casali della Baronia, fondo coltivato ad Aglianico e Falanghina. Oltre alle uve per produrre il già citato Taurasi Fatica Contadina, qui viene prodotto anche Il Principio, un Aglianico potente e morbido allo stesso tempo, che è stato, come rievoca il nome, il debutto di Terredora fra produttori di grandi vini rossi. Ultima in ordine di tempo acquisita dalla famiglia, la tenuta di Gesualdo per la produzione di Aglianico, Coda di Volpe e Falanghina, un bellissimo altipiano oltre i 650 slm, che regala eleganza sorprendente ai vini. Merita una menzione a parte, il fondo di Pietradefusi, destinato alla produzione di una versione di Taurasi, il Pago dei Fusi, che coniuga struttura e carattere vellutato. Il vigneto si estende, infatti, su dolci colline con suoli di origine pliocenica, che costituivano i fondali marini dell’epoca, ricchi di micro-elementi e un microclima dalle buone escursioni termiche. In quest’area ancora incontaminata, un territorio unico per l’Aglianico, nascono vini di grande impatto olfattivo con predominanza di note floreali e minerali e una spalla acida che ne esalta la freschezza. Accanto alle vigne, dove le pendenze diventano aspre, s’inerpica l’ulivo per produrre l’Olio Extravergine d’Oliva Terredora, caratterizzato dalla bassa acidità.
SERRA DI MONTEFUSCO
La cantina Terredora è sita nello scrigno paesaggistico di Serra di Montefusco, in provincia di Avellino, fra le cinque campane l’area più montuosa e collinare della regione. Posta a cavallo del crinale che separa la Valle del Sabato dalla Valle del Calore, ha un’architettura che ricerca costantemente la funzionalità del lavoro, anche se non mancano momenti in cui questi stessi spazi ospitano eventi, in quel sottile file rouge per cui il vino è socialità. La decisione di costruire la cantina a Montefusco non fu casuale. Fu frutto della presenza delle tenute nei comuni di Santa Paolina, Montefusco, Montemiletto, Montefalcione, Lapio, posti l’uno contiguo all’altro, quasi come un’ideale strada del vino fra gli areali delle tre DOCG irpine: Greco di Tufo, Taurasi e Fiano di Avellino. Se oggi la posizione di Montefusco è straordinaria perché centrale rispetto alle zone di produzione delle più importanti denominazioni vinicole della Campania,
in passato lo fu per ragioni politiche, atteso che quello che è oramai un piccolo e montuoso comune fu capoluogo amministrativo del Principato Ultra, il cui territorio corrisponde all’attuale provincia di Avellino. Montefusco mantenne questa posizione fino al 1806, quando con l’arrivo dei francesi si operò una razionalizzazione delle province. In base a criteri moderni Montefusco era ormai un luogo scomodo e piccolo per ospitare la sede di una grande provincia, freddo e inaccessibile durante l’inverno. Quelle qualità militari che ne avevano fatto la fortuna nel Medioevo e durante tutta l’Età Moderna non erano ritenute più utili in un’epoca di sviluppo e innovazione. Il declino colpì queste terre che hanno cominciato a godere di un certo benessere solo a partire dagli anni Settanta, grazie al riconoscimento della DOC prima e nel 2003 della DOCG del Greco di Tufo.
LE GRANDI RISERVE
La massima espressione di un territorio d’eccellenza, prodotte solo nelle annate più favorevoli per grandi vini che lasciano il segno nella storia.
Taurasi D.O.C.G. – Riserva Campore
Fiano di avellino D.O.C.G. – Campore
LE VIGNE
Produrre selezioni da vigna è mettere in bottiglia un messaggio che parla di territorio nei vini e biodiversità, garantendo costanza di produzione annata dopo annata. Una passione autentica per Terredora!
Taurasi D.O.C.G.. – Fatica Contadina
Taurasi D.O.C.G.. – Pago Dei Fusi
Aglianico Irpinia D.O.C. – Il Principio
Fiano di Avellino D.O.C.G.. – Ex Cinere Resurgo
Greco di Tufo D.O.C.G.. – Loggia della Serra
Greco di Tufo D.O.C.G.. – Terre degli Angeli
Falanghina Irpinia D.O.C. – Corte di Giso
Aglianco Irpinia D.O.C. – Corte di Giso
Coda di Volpe Irpina D.O.C. – Le Starse
Irpinia D.O.C. – Rosaenovae
I CLASSICI
Etichette per raccontare in un bicchiere di vino la straordinaria eredità delle varietà greco – latine della Campania.
Lacryma Christi del Vesuvio D.O.C. – Vesuvio Bianco
Lacryma Christi del Vesuvio D.O.C. – Vesuvio Rosso
Campania I.G.T.. – Falanghina
Campania I.G.T.. – Aglianico
Campania I.G.T.. – Il Bianco Terredora
Campania I.G.T.. – Il Rosso Terredora
Terredora e le sue chicche per il palato, a cominciare dai vini da dessert e, poi, l’olio extravergine d’oliva, protagonista indiscusso della dieta mediterranea, e le grappe che esaltano i profumi varietali dei vitigni della Campania.
Ccampania Rosso I.G.T. – Passito
Campania Bianco I.G.T. – Passito
Colli d’Irpinia – Olio Extravergine d’Oliva
Volutamente un’articolazione snella, per questa gamma di etichette che comprende le più classiche e rappresentative denominazioni d’Irpinia e i varietali prodotti da alcuni dei vitigni autoctoni della Campania più popolari
Compagnia delle Vigne – Fiano di Avellino D.O.C.G.
Compagnia delle Vigne – Greco di Tufo D.O.C.G.
Compagnia delle Vigne – Falanghina Campania I.G.T.
Compagnia delle Vigne . Taurasi D.O.C.G.
Compagnia delle Vigne – Aglianico Campania I.G.T.
Tra i documenti cartacei storici conservati presso la Biblioteca dell’Abbazia di Montevergine ritroviamo una significativa pergamena a testimonianza del legame secolare tra la cittadina di Montefusco e la pratica antica della coltivazione della vite in questi luoghi.
Vigne Verginianae – Fiano di Avellino D.O.C.G.
Vigne Verginianae – Greco di Tufo D.O.C.G.
Vigne Verginianae – Falanghina Campania I.G.T.
Vigne Verginianae – Taurasi D.O.C.G.
Vigne Verginianae – Aglianico Campania IG.T.
Taurasi D.O.C.G. - Riserva Campore
Fiano di avellino D.O.C.G. - Campore
Taurasi D.O.C.G.. - Fatica Contadina
Taurasi D.O.C.G. - Pago Dei Fusi
Aglianico Irpinia D.O.C. - Il Principio
Fiano di Avellino D.O.C.G. - Ex Cinere Resurgo
Greco di Tufo D.O.C.G. - Loggia della Serra
Greco di Tufo D.O.C.G. - Terre degli Angeli
Falanghina Irpinia D.O.C. - Corte di Giso
Aglianco Irpinia D.O.C. - Corte di Giso
Coda di Volpe Irpina D.O.C.
Irpinia D.O.C. - Rosaenovae
Lacryma Christi del Vesuvio D.O.C.
Lacryma Christi del Vesuvio D.O.C.
Campania I.G.T.. - Falanghina
Campania I.G.T.. - Aglianico
Campania I.G.T.. - Il Bianco
Campania I.G.T.. - Il Rosso
Campania Rosso I.G.T. - Passito
Campania Bianco I.G.T. - Passito
Colli d'Irpinia - Olio EVO
CDV - Fiano di Avellino D.O.C.G.
CDV - Greco di Tufo D.O.C.G.
CDV - Falanghina Campania I.G.T.
CDV - Taurasi D.O.C.G.
CDV - Aglianico Campania I.G.T.
VV - Fiano di Avellino D.O.C.G.
VV - Greco di Tufo D.O.C.G.
VV - Falanghina Campania I.G.T.
VV - Taurasi D.O.C.G.
VV - Aglianico Campania IG.T.
Sergio Summer Party - Berti Rappresentanze
Al Caffè Bistrot Civico 202 di Barberino Tavarnelle l’11 luglio dalle ore 18:00 andrà in scena il “Sergio Summer Party”... con le Bollicine di Mionetto... una garanzia! Non Mancate! Stay TunedI NOSTRI CONTATTI