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Tenute Orestiadi nasce a Gibellina nel 2008 nella Valle del Belice. Già la Valle del Belice, nome che riporta subito a quel lontano 1968 dove nella notte tra il 14 e il 15 gennaio il terremoto colpì la terra siciliana e mise a dura prova la vallata compresa tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo. Tra i centri totalmente distrutti anche Gibellina la città natale di Tenute Orestiadi.
Proprio dall’orgoglio propositivo, dalla passione e dalla voglia di ripartire prende vita Tenute Orestiadi, esempio concreto della forza di un popolo capace di rimettersi in piedi e di diventare un polo culturale e di dialogo per l’area del Mediterraneo.
Tenute Orestiadi è nel cuore del Belice dove profumi e colori si intrecciano col Mito in un angolo di Sicilia dove la viticoltura si fonde con l’Arte. L’azienda è stata capace negli anni di valorizzare i varietali autoctoni, con vini che parlano di dolcii brezze e sole siciliano.
Le diverse altitudini che caratterizzano l’ubicazione dei vigneti all’interno della valle sono, con i loro microclimi e le loro micro peculiarità, il punto di forza di una produzione vinicola ricca di dedizione e passione.
I diversi terroir si percepiscono in parte grazie anche ai colori ben distinti della terra, che si avvicinano quasi a sfumarsi, dipingendo cromaticamente un paesaggio unico che permette agli studiosi di individuare immediatamente il giusto cultivar per ogni varietale.
LA TERRA ROSSA
Nella Sicilia sud occidentale, dove il colore della terra rievoca le tonalità di rosso tipiche dei suoli dorati dal sole sul Mediterraneo, si ritrova questa tipologia di terreno, ricco di sabbia e di scheletro (pietre). Di composizione molto sciolta e carica di micro elementi ferrosi, nella Valle del Belìce è caratterizzato da un microclima asciutto perfetto per l’allevamento dei varietali a bacca rossa.
È terreno d’elezione del Perricone, che in questa zona trae le proprie origini: altro nome della cultivar, infatti, è Pignatello, proprio in relazione alle “pignate”, termine siciliano che indica le pentole fatte con la stessa terra rossa su cui il varietale concede le sue massime espressioni.
LA TERRA NERA
Sui dolci rilievi dell’entroterra trapanese si ritrova questa tipologia di terreno, ricca di sostanze limo-argillose, compatta e resistente alla siccità. Grazie alle sue caratteristiche si configura come habitat ideale per l’allevamento di numerose varietà di vite sia a bacca rossa che a bacca bianca e diviene per noi suolo perfetto per la coltivazione del Syrah e del Nero d’Avola, utilizzato, oltre che in purezza, anche in blend per l’Orestiadi Ludovico, vino dedicato a Ludovico Corrao e fiore all’occhiello della cantina.
LA TERRA BIANCA
Caratteristica delle colline della Valle del Belìce, la terra bianca è di media compattezza e presenta una componente altissima di calcare e gesso, che trae origine dalle numerose formazioni gessoso-solfifere presenti in zona. Il microclima asciutto con buona ritenzione idrica valorizza in quest’area la mineralità tipica del suolo, rendendolo terreno ideale per la coltivazione dei varietali bianchi autoctoni come Grillo, Zibibbo, Inzolia, Catarratto e Grecanico.
LA TERRA LAVICA
Il suolo dell’Etna è al contempo lavico ed argilloso, composto dalla “gghiara”, come la pronunciano gli etnei, e dal frutto di numerose eruzioni che si sono succedute nei secoli, lasciando che la polvere si depositasse sui campi e che il magma si cristallizzasse. Ciò lo ha reso un luogo dalle caratteristiche minerali assolutamente uniche, in cui, a 550 mt dal livello del mare, vengono coltivati varietali autoctoni del vulcano, come Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Moscato dell’Etna.
Nel 2018 grazie alla medesima condivisioni di valori Tenute Orestiadi inizia la sua collaborazione con La Gelsomina, Azienda gioiello dell’Etna con i suoi 15 ettari di vitigni, uliveti e frutteti, coltivati in una sorta di anfiteatro naturale in cui quotidianamente l’immenso spettacolo della Natura si replica e si rinnova.
L’Etna, emblema della Sicilia orientale, simbolo di una Natura potente che ha attraversato i secoli suscitando l’interesse dell’uomo nei più profondi meandri della cultura e del culto religioso. Poeti, Artisti, Scrittori hanno subito il fascino di questo paesaggio mistico. Una terra lavica e argillosa composta da stratificazioni di colate secolari dove un’agricoltura eroica ha dato vita a vini dalla forte identità territoriale, espressione unica di un luogo così speciale.
Lo stretto rapporto tra agricoltura e Arte diventa nel tempo il tratto identitario di Tenute Orestiadi e si materializza palesemente con Fondazione Orestiadi ed il Barriques Museum. Il museo d’Arte contemporanea permanente che si sviluppa all’interno di una barricata attiva è il palcoscenico quotidiano dove vino e Arte si fondono. Le esposizioni periodiche di Maestri del pathos estetico e le importanti collaborazioni con Fondazione Orestiadi e l’Accademia di Belle Arti di Brera fortificano e consolidano ancora di più il legame tra vino e Arte.
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