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Passirano | BS | lombardia
Maria Luisa Santus e Gianfranco Pagano, entrambi agronomi, nel 1995 decidono di dedicarsi totalmente alla viticoltura in Franciacorta avvalendosi delle conoscenze scientifiche più avanzate. Il loro obiettivo è produrre unicamente Franciacorta.
Nell’arco di tre anni, impiantano circa 60.000 viti messe a dimora su 10 ettari di superficie, della cui coltivazione si occupano personalmente.
Alla base della filosofia Santus c’è la convinzione che compito dei piccoli viticoltori sia quello di essere una avanguardia a difesa delle diversità e di tutte le sfumature che la natura offre, rifiutando qualsiasi standardizzazione.
Il legame vite-clima-terroir è inscindibile e l’unico modo per esaltarlo è quello di non produrre cuvées ma di mettere in bottiglia il prodotto di singole annate.
La vendemmia è piuttosto ritardata, ciò conferisce a tutti i Franciacorta Santus mineralità, complessità e struttura unite ad una grande piacevolezza di beva.
“Sulle colline della Franciacorta, la coltivazione della vite ha origini remote. Fin dall’epoca romana fino al pieno medioevo, crebbero vigneti anche grazie alle favorevoli condizioni climatiche e pedologiche. La viticoltura in queste terre non s’interruppe mai.”
Ci siamo da subito chiesti se la strada fino ad oggi seguita in agricoltura, quella di una logica scientifica orientata soltanto a massimizzare le rese, non ci abbia indotti a crederci più di quello che siamo: parte della Natura e del mondo, non padroni della Terra.
Negli ultimi 20 anni è stata immessa, in agricoltura, una quantità di prodotti chimici pari a quella immessa in tutto il secolo precedente. Un’inversione di rotta è un obbligo nei confronti dell’ambiente in cui viviamo.
Abbiamo bisogno di compiere un atto di umiltà e di ritornare ad un approccio olistico alla materia vivente.
“Probabilmente ci turba venire a conoscenza dell’estinzione di un mammifero o di un volatile, per la loro maggiore visibilità. Ma per il buon funzionamento degli ecosistemi sono necessari anche i funghi, le alghe, i vermi, i piccoli insetti, i rettili e l’innumerevole varietà di microorganismi. Alcune specie poco numerose, che di solito passano inosservate, giocano un ruolo critico fondamentale per stabilizzare l’equilibrio di un luogo…(Lettera Enciclica Laudato sì di Papa Francesco sulla cura della casa comune – 2016 – Cap I, 34)
Siamo fermamente convinti che la viticoltura biologica sia uno degli strumenti imprescindibili per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo e della sua biodiversità e che da questa passi la qualità del vino frutto di un suolo vivo e di un ambiente sano.
BRUT
SATÉN
DOSAGGIO ZERO ROSÉ
DOSAGGIO ZERO
ESSENZA
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